Laureato in ingegneria elettrotecnica presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, il protagonista dell'intervista di oggi vanta una lunga esperienza nel settore automotive, che inizia in Fiat SpA nel 1998 per poi passare in Mazda nel 2003 assumendone nel 2016 il ruolo di managing director. Conosciamo meglio Roberto Pietrantonio, che ha partecipato inoltre come speaker alla tavola rotonda virtuale
"Missione mobilità elettrica, uno sguardo al prossimo futuro".
Questo è un anno importante per Mazda: si festeggia il centesimo anniversario del brand, ma anche l’arrivo del primo veicolo 100% elettrico. Come si collegano queste tappe importanti, fra passato e futuro?
Mazda è un costruttore giapponese, proveniente da Hiroshima, città che ne definisce un preciso DNA aziendale e che ha sempre proposto un proprio punto di vista molto originale, e nasce esattamente 100 anni fa con il nome di Toyo Cork Kogyo, azienda produttrice di sughero, un materiale la cui estrazione non prevede abbattimento di alberi. Dal passato al futuro, con
una continua attenzione all’ambiente che trova la massima espressione nella MX-30, la nostra prima vettura 100% elettrica, costruita coerentemente con la filosofia Mazda, dotata di una batteria da 35.5kWh per un ridotto impatto sulle emissioni di CO
2, e che vede un largo uso di materiali sostenibili per i suoi interni, come il sughero, prodotto naturale e sostenibile e un chiaro richiamo alle origini, insieme a tessuto ricavato da fibre tessili e bottiglie in PET riciclate.
Per celebrare in maniera speciale l’arrivo nelle concessionarie italiane della MX-30, e i 100 anni di
Mazda, abbiamo voluto pensare in grande e realizzare un sogno, per noi e per la nostra rete di concessionari e riparatori autorizzati, così come per la città di Roma nella quale Mazda Italia ha sede. Da qui è nato il “
bosco Mazda”, con la piantumazione nel parco dell’Appia Antica di 78 querce da sughero, ognuna di essa a rappresentare un membro della comunità Mazda in Italia. Un simbolo importante per noi che racchiude tutti gli elementi del sogno,
che contribuirà ad assorbire CO2 e che ci auguriamo possa essere utilizzato dai nostri posteri per celebrare i prossimi 100 anni di Mazda.
Come vedi il futuro della mobilità in Italia? Ci stiamo davvero muovendo inesorabilmente verso l’elettrico?
La strada dell’elettrificazione è certamente tracciata, non si torna assolutamente indietro. È una strada che va costruita da tanti attori. I costruttori di auto si sono sicuramente attivati in maniera massiva mettendo a disposizione tantissimi modelli utilizzando lo stato dell’arte della tecnologia sulle batterie. Certamente la velocità di questo percorso sarà tanto maggiore quanto più i produttori di auto continueranno a generare offerta,
diffondere cultura e offrire nuove proposte di mobilità per i consumatori. Tutto questo sostenuto dalla tecnologia sulle batterie che è in continua evoluzione, consentendo minori costi, minori emissioni di CO
2 in fase di produzione e maggiore densità energetica. Ovviamente tutto ciò deve muoversi di pari passo con le scelte dei decisori nazionali e sovranazionali, affinché diano un impulso continuativo allo sviluppo delle infrastrutture, che stanno crescendo in maniera importante anche in Italia ma sulle quali occorre spingere ancora sull’acceleratore.
Dunque ci sono certamente fattori anche esogeni all’automobile e tutto deve convergere, per
garantire la più veloce diffusione di massa con il minimo impatto ambientale. Ovviamente questo è quanto riguarda l’automobile, ma se nel futuro si aggiungeranno ulteriori tecnologie implementabili e sostenibili, come per esempio l’idrogeno, saranno le benvenute per la salvaguardia del nostro pianeta.
In che modo, secondo te, questa nuova tecnologia cambierà il nostro modo di vivere gli spazi urbani?
Il futuro degli spazi urbani dipende da tanti fattori, la tecnologia è uno di questi ma poi vanno considerate le scelte politiche locali e nazionali su trasporto pubblico e sull’organizzazione delle città, l’evoluzione demografica, delle modalità di lavoro agile e della mobilità intermodale…insomma
un futuro ricco e stimolante dove mi piace pensare che l’automobile possa giocare un ruolo da protagonista rimanendo ancora capace di generare emozioni e passione.
Quali sono i passi più importanti che una grande azienda come Mazda può compiere nella direzione della sostenibilità?
Infatti, in questo scenario, Mazda ritiene che rispetto ad un tema complesso ed in una fase di transizione, non ci sia un’unica soluzione vincente, ma occorre offrire la soluzione giusta, al momento giusto, da proporre nel luogo giusto ed al cliente giusto. Inoltre, Mazda ha da sempre ritenuto necessario valutare le emissioni sotto la prospettiva “well-to-wheel” (ovvero dalla produzione all’utilizzo) – prospettiva che sta iniziando a considerare giustamente anche l’EU – e, nel caso in particolare dell’elettrico, ciò vuol dire considerare le emissioni di CO
2 relative anche alla costruzione delle batterie, che oggi, allo stato attuale della tecnologia, per tagli grandi possono costituire un’importante zavorra ecologica.
Dunque l’approccio sul tema di Mazda è “multisolution”, ovvero
assolutamente sì all’adozione e alla massima diffusione dell’elettrico, dove sulla MX-30, ha coraggiosamente e coerentemente scelto una batteria da 35.5kWh che ha un impatto sulle emissioni di CO
2 molto inferiore rispetto a batterie di tagli maggiori. Ma per fare il bene del nostro pianeta, Mazda ritiene che si debba continuare a lavorare anche sulle tecnologie già disponibili, perfezionandole - in questa direzione è stata tra i costruttori più attivi nella ricerca del miglioramento dell’efficienza dei motori a combustione interna. In quest’ottica ha realizzato la tecnologia proprietaria Skyactiv-X, ovvero il primo motore al mondo alimentato a benzina, elettrificato certamente, e geniale perché con una miscela aria/benzina estremamente magra ed omogenea, come accade in un motore diesel, utilizzando l’accensione per compressione, porta a risultati straordinari e che promettono di migliorare via via che Mazda continuerà ad evolverla. Altro esempio è la
collaborazione con l’Università di Hiroshima e il Tokyo Institute of Technology in un progetto di ricerca per lo sviluppo di un biocombustibile liquido ininfluente sulla CO2, a base di microalghe coltivate artificialmente, che va assolutamente nella direzione della decarbonizzazione e consentirebbe di utilizzare tecnologie già esistenti e mature. Infine il motore rotativo, sogno già realizzato di Mazda, che per sua struttura ha un’efficienza molto elevata e che potrebbe ritornare in auge come generatore di energia in casi d’emergenza, magari alimentato tramite idrogeno o gas naturali.
Perché hai deciso di partecipare a GECO?
È davvero un piacere per noi partecipare a manifestazioni come questa in cui si parla in maniera innovativa di sostenibilità e si trattano ambiti molto affini a quelli a cui si rivolge Mazda. È necessario un confronto su temi di grande attualità ed è indispensabile diffondere informazione e creare cultura sull’elettrico.