Mai come in questo momento il
settore della mobilità è sotto i riflettori, per due motivi. Da un lato ci troviamo a dover ripensare interamente il nostro modo di concepire i trasporti, sulle brevi distanze come su scala internazionale, per garantire la sicurezza e ridurre i rischi di contagio da Covid-19. Dall’altro ci poniamo il problema della sostenibilità, che non può più essere rimandato. È ormai giustamente opinione comune che l’intero settore debba ripartire proprio dall’ambito della mobilità sostenibile. Questo
è dunque il momento di pianificare, perché solo facendo oggi le scelte giuste possiamo sperare di ottenere il meglio dal panorama della mobilità sostenibile di domani. Ecco i temi principali che la ricerca, la pianificazione e l’innovazione di questo settore dovranno affrontare.
Rivoluzionare i trasporti, su scala locale e internazionale
Il nemico da battere è il riscaldamento globale, al quale i trasporti contribuiscono in larga parte (nella sola Europa si parla quasi del 30% delle emissioni totali di gas serra). Quando si parla di impatto ambientale dei trasporti, la differenza fra mezzi più o meno sostenibili dipende principalmente dalla fonte di energia utilizzata. L’obiettivo è ridurre al minimo o addirittura
eliminare – in una prospettiva ampia – i veicoli a combustione interna a favore di quelli elettrici. Questi obiettivi sono ovviamente più facili da raggiungere quando si parla di veicoli leggeri destinati al trasporto urbano individuale, piuttosto che quando si ragiona in termini di tratte lunghe. Vale anche la pena di soffermarsi, tuttavia, sulle reti di trasporti urbani, che muovono ogni giorno milioni di persone e che possono essere, con un certo
impegno da parte delle autorità locali, convertite in alternative sostenibili. Alla diffusione della mobilità sostenibile nelle nostre città stanno contribuendo anche le numerose app di condivisione di mezzi elettrici (auto, scooter e monopattini) e biciclette. Anche il car-sharing, con o senza auto elettriche, può essere fatto rientrare in questa categoria, poiché contribuisce a
togliere dalla strada un gran numero di auto individuali. Il settore che, al momento, fatica maggiormente a incorporare pratiche sostenibili è quello che pertiene alle lunghe distanze. Al momento, il modo migliore di ridurre le emissioni di un viaggio aereo è non farlo. La ricerca e l’innovazione sono gli strumenti principali della mobilità sostenibile in questo settore.
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La responsabilità della mobilità sostenibile non deve ricadere interamente sui privati
Uno dei miti più diffusi sulla
mobilità sostenibile è che si tratti di una scelta “privata”. Si pone spesso l’accento sulla necessità che gli individui scelgano di utilizzare la bicicletta piuttosto che l’auto, il monopattino piuttosto che l’autobus, che rinuncino a viaggiare in aereo e preferiscano il car-sharing all’auto individuale. Per quanto importante sia la diffusione delle buone abitudini,
non sono solo i singoli pendolari a determinare l’emissione di gas serra. Anche le aziende dovrebbero impegnarsi nell’adozione della mobilità sostenibile. Si va dall’approvvigionamento di materie prime e prodotti di vario genere, per il quale sarebbe meglio prediligere la filiera corta – alle scelte in materia di viaggi incentive, di spostamenti aziendali, di organizzazione di eventi e conferenze: in tutti questi settori, le opzioni sostenibili sono presenti, ma non sempre utilizzate. Le prossime campagne di sensibilizzazione in materia dovrebbero quindi essere dirette a un target B2B, che ha la possibilità di influire enormemente sull’impatto ambientale globale dei trasporti e del consumo di energia.