Gli Emirati Arabi Uniti hanno recentemente approvato 22 proposte per promuovere l'economia circolare e rafforzare il settore manifatturiero locale. L'obiettivo è quello di accelerare la transizione da un sistema di produzione e consumo lineare, noto come "take-make-dispose", a uno che incoraggi le imprese a riutilizzare, riparare e riciclare i prodotti. Questo modello si rivolge a quattro settori principali: manifatturiero, alimentare, infrastrutture e trasporti. Il Consiglio degli Emirati Arabi Uniti per il Commercio, l'Industria e gli Investimenti (Cotii) ha annunciato piani per sviluppare l'economia circolare del Paese entro il 2020. Questa volontà è stata ribadita ufficialmente da importanti esponenti del settore privato e da funzionari del governo, tra cui la Ministra del cambiamento climatico e dell'ambiente Mariam bint Mohammed Almheiri. Anche nel resto del mondo, del resto, il tema sta diventato prioritario e in Italia l'economia circolare è l'obiettivo di realtà specificamente orientate al perseguimento di questo obiettivo. Ad esempio, è una delle cinque aree tematiche di GECO, la grande fiera virtuale della sostenibilità.
Nuove opportunità per promuovere pratiche di vita sostenibili negli EAU
Il Consiglio esaminerà una serie di opportunità, tra cui soluzioni di gestione dei rifiuti basate sull'intelligenza artificiale e la possibilità di riciclare i rifiuti tessili in nuovi prodotti. Inoltre, il Consiglio intende promuovere pratiche sostenibili non solo nelle città, ma anche nei villaggi degli Emirati Arabi Uniti e ampliare la collaborazione con le organizzazioni internazionali, relativamente allo sviluppo di strategie e iniziative di economia circolare. L'annuncio è stato fatto ufficialmente nel corso di una conferenza stampa ospitata dalla Camera di Commercio e dell’Industria di Abu Dhabi (ADCCI), nell’ambito della quale sono state discusse anche altre iniziative come il turismo sostenibile e la sicurezza alimentare. L'economia circolare è una soluzione che ci aiuterà a costruire il nostro futuro. È per questo che abbiamo lanciato questa iniziativa, per aiutarci a raggiungere i nostri obiettivi” ha dichiarato Thani bin Ahmed Al Zeyoudi, ministro dell'Ambiente e delle Risorse Idriche. "Vogliamo garantire un futuro sano ai nostri figli e desideriamo migliorare i sistemi educativi e sanitari” ha quindi aggiunto. "Nel moderno concetto di sostenibilità, la nostra attuale economia lineare consuma materiali e risorse preziose senza poterne beneficiare dopo l'uso, il che rappresenta uno spreco. Il nostro approccio mira a proteggere l'ambiente e a garantire al contempo la prosperità economica e sociale a lungo termine del nostro Paese" ha dichiarato invece Almheiri all'agenzia di stampa WAM. Ha quindi aggiunto: "Stiamo lavorando con i nostri partner per sviluppare un nuovo modello di economia circolare, che garantisca il riutilizzo delle risorse senza danneggiare l'ambiente". Il concetto di economia circolare mira a ridurre i rifiuti progettando prodotti che possono essere riutilizzati o riciclati dopo l'uso, proprio come una bicicletta può essere riutilizzata dopo essere stata venduta di seconda mano. Gli Emirati Arabi Uniti hanno anche annunciato l'intenzione di costruire città a zero emissioni di carbonio entro il 2030, nell'ambito della Green Economy Initiative (GEI), che mira a trasformare Dubai in un hub globale per le tecnologie e i green services. La ministra Almeheiri ha dichiarato che la produzione di automobili, vestiti, cibo e altri prodotti di uso quotidiano è responsabile del 45% delle emissioni globali di gas serra (GHG). Questo dimostra l'enorme potenziale dell'economia circolare, che può integrare la riduzione delle emissioni e contribuire a mitigare l'attuale crisi climatica.
Una nuova sfida da affrontare
Non si tratta di un compito facile, ma è possibile raggiungere l’obiettivo. con l'impegno congiunto del settore pubblico e di quello privato. Il governo ha intrapreso una serie di iniziative per sviluppare una strategia che vada in questa direzione, ad esempio pianificando un sistema integrato di gestione dei rifiuti attraverso la costruzione di nuove strutture in tutto il Paese. Tra queste, il Dubai Clean Sky Centre, istituito l'anno scorso per sviluppare tecnologie per l'industria aeronautica sostenibile con partner come Boeing, Airbus e Virgin Atlantic Airways, tra gli altri. Il Ministro Al Zeyoudi ha inoltre sottolineato che per raggiungere questo ambizioso obiettivo sarà necessaria una forte collaborazione tra i governi e il settore privato. Questo può avvenire attraverso una serie di interventi concreti, volti ad esempio a porre le basi per investire in energia pulita, o a creare incentivi per i centri di ricerca che lavorano allo sviluppo di tecnologie avanzate per il riciclaggio dei materiali di scarto in nuovi prodotti. In conclusione, gli Emirati Arabi Uniti hanno grandi progetti nel campo dell'economia circolare, che mirano a ridurre i rifiuti e a riutilizzarli in ambito industriale. In questo, possono dirsi senz’altro allineati, almeno nelle intenzioni, a un nuovo movimento internazionale che si prefigge di dare un nuovo volto alla crescita economica a lungo termine. E che sceglie e ribadisce la sostenibilità. Tuttavia, il successo non è garantito perché, in primo luogo, si tratta di un progetto ambientale dalle procedure di attuazione estremamente complicate e, in secondo luogo, richiede un elevato livello di competenza e formazione specifica. Per raggiungere i suoi obiettivi, quindi, il governo dovrà creare un ambiente appropriato per l’implementazione del modello, eliminando gli ostacoli, creando incentivi e fornendo supporto, incluse forme di assistenza finanziaria alle imprese.
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